E’ morto nella notte in una clinica romana per le conseguenze di una caduta il premio Oscar Ennio Morricone. Il grande musicista e compositore, autore delle colonne sonore più belle del cinema italiano e mondiale, da Per un pugno di dollari a Mission a C’era una volta in America, da Nuovo cinema Paradiso a Malèna, aveva 91 anni. Qualche giorno fa si era rotto il femore.

La funzione si è celebrata nella Capitale in forma strettamente privata, alla presenza dei familiari e dei due suoi più cari amici il regista Tornatore e l’avvocato Giorgio Assumma “nel rispetto del sentimento di umiltà che ha sempre ispirato gli atti della sua esistenza” afferma l’amico e legale di famiglia. Nel suo testamento, Morricone infatti scriveva “non voglio disturbare”. Il momento della benedizione della salma è stato accompagnato dalle note di Mission, colonna sonora dell’omonimo film del 1986 di Roland Joffé, alla quale il maestro era particolarmente legato. Morricone verrà sepolto nelle prossime ore in un cimitero di Roma, sua città natale.

Oltre cinquecento musiche scritte per film e serie tv. Sette nomination e due premi Oscar vinti, innumerevoli candidature e onorificenze ricevute dai più prestigiosi festival di tutto il mondo.  Un artista poliedrico e innovatore, molto attento più che alle mode passeggere ai nuovi linguaggi espressivi; era anche tanto vicino ai giovani: spesso partecipava a eventi promossi dalle comunità educative, comunicando sempre il suo inesauribile trasporto per il pentagramma.

Stima e ammirazione sono i sentimenti che il maestro Ennio Morricone ha suscitato durante la sua lunga carriera ha suscitato nel mondo della musica, del cinema e della cultura internazionale.

La stessa stima che ora, nel momento dell’ultimo saluto al grande compositore, si legge nei tanti messaggi di cordoglio con cui il mondo della cultura, del cinema, della musica ha voluto omaggiare il grande compositore.

Il ministro della cultura Dario Franceschini lo ricorda con le seguenti parole:

“Un giorno triste per la cultura, con Ennio Morricone ci lascia uno dei grandi maestri italiani, un musicista di raffinata bravura che con le sue melodie ha saputo emozionare e far sognare il mondo intero che lo ha ricambiato con i più importanti premi e riconoscimenti, a partire dagli Oscar per le sue leggendarie colonne sonore”. Così il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini si stringe alla famiglia di Ennio Morricone scomparso la scorsa notte a Roma.

La sindaca di Roma Virginia Raggi in un tweet:

“Vogliamo ricordare un genio che ha dato tanto a Roma e all’Italia, legando il suo nome a un luogo simbolo internazionale della cultura e dell’arte”. Così la Sindaca, lancia la proposta di intitolare l’Auditorium di Roma a Ennio Morricone.

Il compositore di colonne sonore Daniel Pemberton lascia il seguente messaggio:

Diamine. Ennio Morricone ci ha lasciati. Il modo in cui mescolava suoni sperimentali, melodie commoventi ed emozioni pure in tutto quello che faceva lo ha reso, per me, il più grande compositore di colonne sonore di sempre, ha avuto un’enorme influenza sul mio lavoro.

Roberto Benigni dedica al maestro il Nastro D’Argento

– “Dedico questo premio ad Ennio Morricone che ha reso squillante l’Italia nel mondo con la sua musica, genio e regolatezza allo stesso tempo. Ma lo dedico anche a tutte le persone che hanno sofferto per questa cosa che ci è capitata e che speriamo finisca presto. E intendo non solo le maestranze del cinema, ma. tutti nel mondo”.  Queste le parole di Benigni, che riceverà stasera al Maxxi di Roma, il Nastro D’Argento come miglior attore non protagonista in ‘Pinocchio’ di Matteo Garrone.

L’omaggio di Roberto Bolle, su Twitter:

“Grazie Maestro Morricone. Ricorderò sempre la tua ironia e la tua intelligenza acuta, oltre ad esserti infinitamente grato per le emozioni che hai regalato a tutti noi. Ci mancherai”.

Una perdita, quella del maestro Ennio Morricone, che non è certamente solo italiana, ma che lascia tutto il mondo orfano di uno dei più grandi compositori di colonne sonore del nostro tempo.

 

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