L’Italia corre agli Oscar con Laura Pausini e il “Pinocchio” di Matteo Garrone. “Io Si” la canzone, già vincitrice del Golden Globe, che la Pausini ha interpretato in “La Vita davanti a sé” di Edoardo Ponti con Sophia Loren, e’ entrata nella cinquina delle migliori canzoni originali, mentre il film di Garrone sul burattino di Collodi ha ottenuto la nomination per i costumi di Massimo Cantini Parrini e il make up di Mark Coulier, il britannico due volte premio Oscar per “Iron Lady” e “The Grand Budapest Hotel” che li firma insieme a Dalia Colli e Francesco Pegoretti.


    Niente da fare invece per “Notturno”: il film di Rosi era entrato nella shortlist dei migliori documentari ma e’ rimasto fuori dalle nomination che hanno invece tenuto in gara “Collective”, “Crip Camp”, “The Mole Agent”, “My Octopus Teacher” e “Time”.

Un’edizione senza precedenti per gli Academy Award che si svolgeranno nella notte tra il 25 e il 26 aprile, in presenza secondo la volontà degli organizzatori ma da diverse città compreso ovviamente l’iconico Dolby Theater, visto che l’Academy è di anno in anno sempre più internazionale e la vittoria dello scorso anno del sudcoreano Parasite lo dimostra. Le nomination sono state annunciate dalla bella coppia, anche nella vita, composta da Nick Jonas e la ex Miss Mondo Priyanka Chopra collegati da Londra mentre il Presidente dell’Academy era nel Museo del cinema di Los Angeles creato da Renzo Piano che si inaugura in autunno. Non è riuscita la tripletta dei Golden Globe ma comunque il numero di registe donne candidate (2 su 5) è da record, sono Chloé Zhao per Nomadland Emerald Fennell, attrice inglese (Killing Eve The Crown, è Camilla Bowles) nel suo esordio dietro la macchina da presa con Una donna promettente.

Ben dieci nomination per l’elegante racconto in bianco e nero di David Fincher Mank sulla storia segreta dietro Quarto potere di Orson Welles raccontata dal punto di vista dello sceneggiatore Herman J. Mankiewicz snobbato però dai Golden Globe. Seguono tutti con sei candidature il drammatico The Father con Anthony Hopkins nel ruolo di un padre anziano affetto da demenza senile, Judas and the Black Messiah su Fred Hampton, leader delle Pantere Nere, interpretato da Daniel Kaluuya che per questo ruolo ha già vinto il Golden Globe, il film exploit di quest’anno Minari del regista di origine sudcoreana Lee Isaac Chung (anche nominato come miglior regista), il bellissimo Nomadland già vincitore del Leone d’oro,  Sound of Metal Il processo ai Chicago 7.

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