Una stagione di grandi mostre si è appena aperta: quattro esposizioni per quattro città simbolo di un’ Italia affamata di bellezza che ospita collezioni provenienti da tutto il mondo. Torino, Vicenza, Bologna, Milano: un viaggio attraverso l’animo umano, all’interno della nascita del genio e dello studio che si nasconde dietro l’opera d’arte.
Le mostre:
A Torino:  Mirò! Sogno e colore a Palazzo Chiablese dal 4 ottobre.

A Vicenza: Van Gogh: tra il Grano e il Cielo dal 7 ottobre esposte nella Basilica Palladiana.

– A Bologna: Duchamp, Magritte, Dalí. I rivoluzionari del ’900 a Palazzo Albergati dal 16 ottobre.

– A Milano: Alla scoperta del mondo fluttuante di Toulouse Lautrec a Palazzo Reale dal 17 ottobre.
TORINO – Mirò! Sogno e colore a Palazzo Chiablese dal 4 ottobre
 Esposte a Torino le opere del tardo periodo di Joan Mirò, risalenti alla sua permanenza a Maiorca. Oltre 130 opere in mostra a Palazzo Chiablese grazie al generosissimo prestito della Fundació Pilar i Joan Miró a Maiorca, che conserva la maggior parte delle opere che l’artista catalano creò nei 30 anni della sua vita sull’isola. Le opere, quasi tutti olii di grande formato raccontano il periodo in cui il pittore si dedicò alla pittura quadridimensionale, alla scenografia, alle grandi sculture e alla mail art, un periodo indissolubilmente legato alla “sua” isola, Maiorca, dove, negli anni Sessanta e Settanta, si dedicò a temi prediletti come donne, uccelli e paesaggi monocromi. Esposti anche i lavori degli ultimi anni della sua produzione, quelli della pittura materica, fatti con le dita e del colore steso con i pugni spalmando gli impasti su compensato, cartone e materiali di riciclo. In mostra i prestiti eccezionali tra i quali capolavori come Femme au clair de lune (1966), Oiseaux (1973) e Femme dans la rue (1973).

La mostra torinese porta il visitatore nel mondo di Mirò e in quella fanciullesca creatività che caratterizzò la cosiddetta terza fase della sua vita, fatta delle luci e delle bellezze naturali della sua amata Maiorca. Dipinti, sculture, disegni, libri illustrati, oggetti e materiali provenienti dai suoi atelier Taller Sert e Son Boter, ma non solo. Sono state infatti ricostruite le ambientazioni degli studi dove lavorava, per comprendere meglio la poetica di questo artista capace di leggere la realtà con la lente del suo mondo onirico, soggettivo e magico. La sua arte, il suo stile hanno cambiato e segnato l’arte contemporanea per sempre.

VICENZA – Van Gogh: tra il Grano e il Cielo dal 7 ottobre esposte nella Basilica Palladiana
La mostra Van Gogh, Tra il grano e il cielo, presenta eccezionalmente un numero altissimo di opere del pittore olandese: 43 dipinti e 86 disegni grazie all’apporto fondamentale del Kröller-Müller Museum in Olanda.
Intere sale sono dedicate agli 86 disegni, che i musei tengono spesso custoditi nei depositi; le matite e i carboncini esposti non sono semplici bozzetti o prove preparatorie, ma opere d’arte a sé stanti suddivise o in serie tematiche o accostate a dipinti di soggetto analogo, da I due zappatori, citazione di Millet che è protagonista della prima sala, allo splendido e straziante Vecchio che soffre con cui si chiude il racconto. Il sottotitolo, Alla porte dell’eternità, lascia intuire che si è giunti alla fine del percorso artistico e umano dell’autore. Nell’ultima sala sono esposti sette dipinti realizzati dal pittore padovano Matteo Massagrande sono trasposizioni su tavola del testo teatrale Canto dolente d’amore (l’ultimo giorno di van Gogh) scritto da Goldin.
La mostra ricostruisce con precisione l’intera vicenda biografica dell’artista, ponendo subito l’accento sui decisivi anni olandesi, dunque dall’autunno del 1880 nelle miniere del Borinage, per la verità in Belgio, fino all’autunno del 1885 a conclusione del fondamentale periodo di Nuenen.
Indaga poi il periodo parigino e la tanto desiderata immersione nei colori del Sud, prima ad Arles e poi a Saint-Rémy, in Provenza.
Per giungere infine alla conclusione della sua vita con i settanta, febbrili giorni di Auvers-sur-Oise.
Le lettere inviate dal pittore stesso al fratello Théo e ad altri destinatari, sono il filo conduttore della mostra:. l’intento è quello di permettere agli spettatori di entrare nel laboratorio dell’anima di Van Gogh. L’esposizione è un’alternarsi della narrazione dell’artista della narrazione più intima. dell’uomo.
Questa mostra intende essere un omaggio all’artista, certamente, ma anche un omaggio alla umana fragilità di un genio che ha segnato l’arte. Ciò è reso possibile anche da un allestimento innovativo, che unirà la bellezza di così tante opere alla ricostruzione della vita di Van Gogh resa in un vero e proprio film della durata di un’ora, creato per la circostanza, che verrà proiettato a ciclo continuo in una sala al termine del percorso della mostra stessa, nella Basilica Palladiana.

BOLOGNA – Duchamp, Magritte, Dalí. I rivoluzionari del ’900 a Palazzo Albergati dal 16 ottobre
A Bologna si terrà una straordinaria mostra dedicata agli artisti che hanno rivoluzionato l’arte nel Novecento: Duchamp, Magritte, Dalì, Ernst, Tanguy, Man Ray, Picabia, Pollock e molti altri, tutti insieme per raccontare un periodo di creatività straordinaria e geniale. Le opere esposte, provenienti dall’Israel Museum di Gerusalemme, saranno oltre duecento in un percorso espositivo che mette in luce il fondamentale legame tra Dada e Surrealismo in cui il secondo diventa una prosecuzione naturale del primo. Non mancano vere e proprie celebrità come L.H.O.O.Q., ovvero la Gioconda con i baffi di Duchamp, la pietra sospesa di Magritte del suo Le chateau de Pyrenees o un Surrealist Essay di Dalì del 1934, uno degli incubi straripanti di simboli dell’eccentrico artista catalano. C’è anche Main Ray, scultura di Man Ray che rende statica e antica una mano che sembra lanciare una pallin.
MILANO – Alla scoperta del mondo fluttuante di Toulouse Lautrec a Palazzo Reale dal 1 ottobre
Dal 17 ottobre 2017 al 18 febbraio 2018, Palazzo Reale di Milano celebrerà Henri de Toulouse-Lautrec con una grande mostra monografica tesa a delineare il percorso artistico dell’artista bohémien per eccellenza. L’esposizione, articolata in sezioni tematiche, condurrà il visitatore alla scoperta del fascino e
dell’importanza dell’opera di questo pittore che seppe costruire un nuovo, provocatorio, realismo senza aderire mai ad una scuola. Il percorso artistico di Toulouse-Lautrec, di origine aristocratica ma testimone come nessun altro della Parigi dei bassifondi e delle case chiuse, viene narrato con delicatezza in questa mostra che viaggia dalla pittura alla grafica, dalle stampe giapponesi alla fotografia. In mostra saranno esposte oltre 250 opere di Toulouse-Lautrec, con ben 35 dipinti, oltre a litografie, acqueforti e la serie completa di tutti i 22 manifesti realizzati dall’artista

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