l mestiere dello studioso e la condivisione della cultura.
La Classe aperta di Daniele Manacorda
proposta dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali
(Roma, 11 ottobre 2019) “Non ho mai capito perché un muro di mattoni rotti debba essere osservato parlando a bassa voce, quasi a officiare un rito di cui non si capiscono il senso e il fine”. Daniele Manacorda, già Direttore del Dipartimento di Archeologia e storia delle arti all’Università di Siena e dal 2004 docente di Metodologia della ricerca archeologica all’Università Roma Tre, si interroga sulla fruizione del patrimonio culturale nella Classe aperta del 14 ottobre presso la Sala della Crociera del Palazzo del Collegio Romano, con l’introduzione di Carla Di Francesco, già direttore della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali e dal 9 ottobre commissario straordinario della stessa, che ha organizzato l’incontro (ore 11:00, via del Collegio Romano 27, ingresso libero con prenotazione a [email protected]).
“A volte vien fatto di domandarsi se l’amore per il patrimonio non sia in certi casi troppo geloso, o miope, o contento di sé” aggiunge Manacorda. “Ma se vogliamo davvero offrire un futuro alle testimonianze del passato, dobbiamo non solo conoscerle, ma anche condividerle: il nostro compito di studiosi, oggi, in fondo è tutto qui”.
La promozione della cultura voluta dalla nostra Costituzione, infatti, viene ancora troppo spesso sentita come una “elargizione offerta ai cittadini da parte degli addetti ai lavori, secondo una visione elitaria del patrimonio culturale che ispira un atteggiamento pedagogico”.
Ma la ragione sociale di chi opera in questo settore non è solo quella di “studiare e tutelare il patrimonio culturale, ma anche far circolare i dati in una arena più vasta, trasferendo le informazioni, ma anche agendo in modo tale che la cittadinanza percepisca il patrimonio come una proprietà collettiva da rivivere in forme vitali, anche allegre”.
La Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali è un istituto di formazione, ricerca e studi avanzati fondato dal Ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo con la missione di valorizzare le risorse umane operanti nella gestione del patrimonio culturale.
Con il ciclo “Classi aperte” si rivolge non solo agli studenti della Scuola del Patrimonio e della International School of Cultural Heritage, ma a una più vasta platea di studiosi, addetti ai lavori e appassionati.
Daniele Manacorda (Roma 1949) ha insegnato per oltre trenta anni presso l’Università di Siena, dove ha anche ricoperto le cariche di Direttore del Dipartimento di Archeologia e storia delle arti e di Direttore della locale Summer School di Archeologia. Ordinario dal 1990, dal 2004 è docente di Metodologia della ricerca archeologica all’Università Roma Tre, dove ha svolto il ruolo di coordinatore del Dottorato in Storia e conservazione dell’oggetto d’arte e d’architettura. Ha al suo attivo oltre duecento pubblicazioni a stampa (monografie, articoli, presentazioni e dibattiti) e una vasta produzione divulgativa, sia di carattere enciclopedico, presso l’Enciclopedia Italiana (Enciclopedia del Novecento. Supplemento II, Roma 1998; Il mondo dell’archeologia, Roma 2002; Dizionario storico – in stampa), che in particolare sulla rivista “Archeo”, dove cura da anni la rubrica “Mestiere di archeologo”.