Archeologi, architetti e manager culturali provenienti dal bacino del Mediterraneo del Sud e del Levante, e associati dall’Etiopia. Sono i diciannove partecipanti della prima edizione della International School of Cultural Heritage, il programma della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturalidestinato a candidati stranieri: un laboratorio permanente di confronto e scambio che, ad ogni edizione, circoscrive un’area geografica di provenienza dei partecipanti e un tema di approfondimento.
Un percorso della durata di cinque mesi con il quale la Fondazione punta a internazionalizzare il sistema dei beni culturali ed esportare l’eccellenza italiana nella ricerca e formazione relative alla tutela e gestione del patrimonio.
Per la sua prima edizione, che vede partecipanti provenienti da Egitto, Iraq, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Tunisia, Turchia (oltre che dall’Etiopia, in qualità di partecipanti “associati”), la School si concentrerà in particolare sulla gestione dei siti archeologici, col titolo Managing Mediterranean archaeological heritage: challenges and strategies.
In principio (“Modulo Comune”, che si terrà a Roma da novembre a dicembre) i partecipanti sono impegnati da conferenze di esperti nazionali e internazionali che presentano esempi e casi di studio, in visite presso le più importanti istituzioni o aziende attive nel campo della gestione del patrimonio culturale e in visite tematiche ai siti archeologici. Seguono tre mesi (Fieldwork, da gennaio a marzo 2020) da spendere presso un istituto pubblico o privato attivo nella gestione del patrimonio archeologico in Italia dove, studiandone modello e prassi, i partecipanti possono sviluppare una propria idea progettuale applicabile al proprio contesto di provenienza. Chiudono l’esperienza (Modulo Finale) un momento di scambio e confronto ed un seminario, programmato per il 2 e 3 aprile 2020, cui sono invitati i responsabili apicali della organizzazione da cui provengono i partecipanti.
Il programma è interamente finanziato dalla Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività Culturali, e realizzato con il determinante contributo del MAECI, del Mibact e dell’ICCROM.
FONDAZIONE SCUOLA DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI
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