La cultura riparte con la Fase Due. Il 18 maggio musei, mostre e biblioteche riapriranno ufficialmente.  Questo quanto annunciato ieri dal Premier Giuseppe Conte durante la conferenza stampa di Palazzo Chigi.

Una decisione fortemente voluta dal Mibact e già anticipata dal ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini.

Non si sa bene ancora come, musei e gallerie possano riaprire garantendo la tutela del visitatore e soprattutto, con quali prospettive, sia economiche che temporali. Il rischio di nuovo lockdown, non è da escludere purtroppo.

Ciò che è certo è che la Fase 2 dovrà essere per gli spazi della cultura un momento per riprogettare il proprio futuro a fronte di un’emergenza che è tutt’altro che finita e che, anche una volta esauritasi dal punto di vista sanitario, lascerà strascichi sconfinati nel campo dei comportamenti, delle abitudini, delle percezioni.

La Fase 2, potrebbe di contro costituire un nuovo corso nella percezione che il pubblico, le istituzioni e media hanno della cultura.

Tra i molti effetti negativi che questa terribile esperienza ha avuto e sta continuando ad avere sul nostro presente, c’è stata però anche la svolta positiva di riportare la cultura all’attenzione dell’opinione pubblica.

Nessuna notizia invece per la riapertura di cinema, teatri e festival, che vivono una situazione drammatica.

I responsabili delle associazioni di categoria dei gestori annunciano l’impossibilità di  sostenere le spese con il futuro contingentamento. Tra marzo e maggio persi a Roma 38 milioni di incassi. La metà dei teatri e cinema della capitale infatti rischia di non riaprire neppure a settembre.

 

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