Oggi mercoledì 18 ottobre alle ore 18,30 il Vittoriano di Roma inaugura la grande esposizione interamente dedicata a CLAUDE MONET.
La mostra, sarà visitabile dal 19 ottobre 2017 all’11 febbraio 2018 presso l’ Ala Brasini del complesso romano. Sessanta le opere esposte, tutte prevenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, che raccoglie il nucleo più importante e numeroso della produzione dell’artista, le stesse che conservava nella sua ultima, amatissima, dimora di Giverny e che il figlio Michel donò al Museo.
Curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet – la mostra segue tutto il percorso artistico del padre dell’impressionismo fin dalle celebri caricature, degli anni 50 dell’800, annoverati tra i suoi primissimi lavori, ai ritratti del figlio Michel, fino ai paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua.
La mostra presenta le molteplici sfaccettature del lavoro di Monet restituendo la ricchezza artistica di un così grande maestro che trasponeva la natura direttamente sulla tela, fino a tramutarsi in essenza, in respiro vitale.
Dalla natura alla tela, e viceversa dalla tela alla natura , in questa direzione e’ stato ideato il suggestivo allestimento della mostra, tale da dare realmente al visitatore la sensazione di passeggiare nel viale delle rose, fra gli inquietanti salici piangenti e le monumentali ninfee. L’artista, grande appassionato di giardinaggio, intorno al 1890 trasferitosi nella dimora Giverny, inizia a plasmare il giardino come un tableau vivant facendone il suo soggetto prediletto, quello che dipingerà fino alla morte. Le ninfee dipinte in serie a partire dal 1903 si trasformano in “una vera e propria ossessione”, fino a diventare un soggetto a sé stante.
Monet ha trasformato la pittura en plein air in rituale di vita, senza mediazione alcuna. Tra la luce assoluta e la pioggia fitta, tra le minime variazioni atmosferiche e l’impero del sole, tramutava i colori in tocchi purissimi di energia, dissolvendo l’unità razionale della natura in un flusso indistinto, effimero eppure abbagliante. I colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase ritornano in ogni sua opera: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905).
In mostra anche la ricostruzione digitale di Water Lilies. Il quadro distrutto in un’incendio nel 1958è stato ricostruito dallo staff di Factum Arte, usando la tecnologia per rimaterializzare un’opera d’arte andata perduta. Sky Arte a primavera, manderà in onda in Italia, Germania ed Inghilterra un documentario che ripercorrerà la storia del dipinto.
Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e della Regione Lazio, la grande retrospettiva è organizzata e prodotta dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con l’Assessorato alla Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale.
La mostra vede come sponsor Generali Italia, sponsor tecnico Trenitalia e media partner Radio Dimensione Suono. L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Le audioguide della mostra sono offerte da Generali Italia.

FRANCESCA DI GIAMPIETRO

 

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